Le somiglianze tra il Palazzo Comunale di Montepulciano ed il Palazzo della Signoria di Firenze sono impressionanti, ma non si tratta di un plagio storico, bensì fu una richiesta voluta personalmente da Cosimo I dei Medici.
In letteratura si trova che i lavori iniziarono nel 1393, ma poi l'architetto chiamato a trasformare definitivamente un esistente palazzo trecentesco fu nel 1424 Michelozzo Michelozzi, che vi lavorò fino al completamento dei lavori avvenuto nel 1440 anche se, sinceramente, di questa data non siamo sicuri.
Il piano terra è rivestito in bugnato, mentre il resto della facciata è in travertino.
La merlatura del terrazzo è (ovviamente) a merli guelfi.
Il disegno fu del Michelozzi, ma poi il reale Direttore dei lavori fu l'architetto Checco de Meo.
Sia la Torre che il terrazzo sono visitabili a pagamento.
Si può arrivare fino alla terrazza o, pagando il bigleitto diciamo "intero", salire fino alla merlatura della Torre.
Per chi vuole vedere una vista originale di Piazza Grande questa "scalata" è obbligata.
L'acecsso alla terraza + Torre è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00
Ma anche senza salire, e pagare il biglietto, si può accedere al cortile in cui si trova l'antico pozzo e, sulle pareti, le tante lapidi ottocentesche.
Sotto il portico del chiostro del Palazzo Comunale di Montepulciano sono presenti decine di lapidi, murate dal 1862 al 1945, a ricordo di eventi o di alcuni Poliziani che, volenti o nolenti, si sono trovati ascriver la storia.
La lapide a memoria del plebiscito per l'annessione al Regno d'Italia dei territori Toscani si svolse tra l'11 e il 12 Marzo 1860.
La proclamazione avvenne in Piazza della Signoria a Firenze alle 23.55 del 15 Marzo 1860
La lapide a Cesare Colombi di Montepulciano morto ventenne il 29 Maggio 1849 a Curtatone.
ma bacio di fratelli e un sol disio
costui che l'armonia dei ciel consola
inspira a Noi popolo Italia, Dio
La lapide del 29 Maggio 1848 sulla battaglia di Curtatone e Montanara.
La lapide a Felice Rosseli morto a Dogali il 26 Gennaio 1887.
Citiamo, tra le tante altre presenti, due ultime lapidi:
a Elio Bernabei trucidato alle Fosse Ardeatine
a Francesco Domenico Guerrazzi che abitòa Montepulciano dal 19/07/1830 al 19/01/1831
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